Non abbiamo ancora finito, amici viaggiatori, perché dall’altra parte del fiume c’è nostro fratello, il paese di Pretola (Prètla per i perugini), ma niente paura, perché non serve la macchina!
Vicino all’ingresso del percorso verde, al parco di Ponte Valleceppi, c’è un ponte di ferro, ribattezzato dai paesani “La passerella”, che porta direttamente a Pretola e attraversa una delle numerose anse del (con annesso gracidare di rane in sottofondo!).
Percorro pochi passi tra le stradine di paese e la vedo, laggiù. È la torre costruita nel Medioevo a difesa del vecchio mulino (ora non più visibile); un luogo suggestivo proprio in riva al fiume. Ma, se non sbaglio, dovrei avere qui una foto, eccola sì, ed ora ogni cosa comincia a prendere vita… le lavandaie e la curta… e cos’è, secondo voi, questa curta?
La “corta” era la via più breve che collegava Perugia al fiume Tevere, e fino agli anni ’60 fu usata, ogni domenica, dalle lavandaie di Pretola per ritirare e consegnare i panni (la bucata) delle famiglie nobili di Perugia.
Il famoso Sentiero delle lavandaie, per fortuna, è stato riscoperto e ripulito grazie ai volontari dell’Ecomuseo del Fiume e della Torre, e vi assicuro che è una piacevole passeggiata. Sapere che, mentre cammini, lì sono passate tante donne e uomini che si recavano in città, ti fa capire che tu appartieni al territorio. Perciò, ora vado e vi aspetterò lungo il percorso!