Percorrendo la strada che esce dal borgo di Valfabbrica, si arriva al castello di Giomici. Il sentiero sale seguendo il fianco delle verdi colline, che mi regalano un favoloso e rasserenante panorama.
Oggi c’è anche un bel venticello, perciò mi fermo un po’ di più ad ammirare la struttura del castello.
Vicino al parcheggio esterno alla struttura è già possibile godere di una vista su campi e colline della valle del Chiascio, mentre a sinistra si trova un lungo giardino esterno con panche in legno e oggetti antichi.

M’incammino verso l’interno e trovo una piccola piazzetta che mi avvolge con le sue torri in pietra e gli ingressi di alcune case tuttora abitate. Il castello di Giomici, infatti, è del 1100 e la sua proprietà passò prima ai signori di Assisi e poi a quelli di Gubbio. La sua costruzione avvenne proprio per difendere il territorio circostante dai nemici dell’una e dell’altra città e dagli attacchi di Perugia.
Anche se è il complesso è stato restaurato per permettervi la creazione di appartamenti da affittare ai turisti, la sua bellezza e imponenza rimane quella di un tempo.
Qui si vive fuori dal caos, ascoltando suoni e rumori che la natura e gli animali hanno ancora da offrire.
Ho anche scoperto che tra le stradine del borgo c’è il “Vicolo Baciadonne”, stretto tra le mura del castello e al riparo da sguardi indiscreti!

Seguendo il perimetro esterno, invece, arrivo a una chiesa del 1150 circa dedicata a S. Michele Arcangelo.
Al suo interno, oltre ai resti di qualche affresco e al pregevole soffitto in legno, si trova una grande cornice di ceramica dai colori accesi (giallo e blu) come nello stile delle maioliche di Gualdo Tadino. Questa cornice contiene una tela raffigurante, appunto, S. Michele Arcangelo.
Purtroppo è già ora di andare, ma di sicuro ritornerò, magari proprio durante il Palio di Valfabbrica dove qui ci sarà un vero banchetto medievale!

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